L’Associazione Nazionale Insegnanti di Religione : la serietà di un impegno che continua dal 1982
di Sergio De Carli presidente ANIR
Un servizio e una chanche da costruire insieme
Forse questo tempo sarà ricordato in futuro come quello nel quale si gettarono le basi di un quadro normativo e di sostanza per la religione nella scuola del terzo millennio. Penso allo stato giuridico degli Idr, in discussione al Senato, e al dibattito che si sta riaprendo, dopo una decina d’anni di assopimento. Tutti siamo chiamati a collaborare perché esso risulti fruttuoso.
Un nuovo statuto giuridico. So bene che non siamo in grado di votare dai banchi del Parlamento, e che altri lo faranno al nostro posto. Speriamo in un risultato rispettoso del nostro profilo culturale e professionale, a garanzia di doveri e diritti costituzionalmente garantiti. Per questo sosteniamo la petizione promossa con Sair e Snadir, e chiediamo di darle la massima diffusione.
Protagonisti del cambiamento. Nel momento in cui si decide del futuro della scuola e al suo interno della funzione e del servizio che toccheranno all’ora di religione, vogliamo che si senta anche la voce degli Idr. Di fronte al calo degli avvalentisi dobbiamo ritrovare la forza per guardare in faccia alla questione. Lucidamente e con la passione che nasce dal sentirci parte viva di questa scuola, costruttori di speranza per il futuro e di un avvenire per i nostri allievi e figli, facciamo nostro il compito di riflettere sul futuro possibile dell’ora di religione. Approfondiamo il dibattito. Il problema va analizzato secondo diverse sfaccettature: il compito educativo, i contenuti, la confessionalità, la distinzione-complementarietà con la catechesi, la libertà degli allievi di non essere ignoranti, lo Stato e la cultura religiosa, la normativa, il problema Idr, le altre religioni, l’Europa, ecc. Ho elencato solo alcuni titoli, ciascuno dei quali meriterebbe maggiore attenzione. Ciascun Idr è portatore di esperienze, riflessioni, intuizioni, analisi: è necessario trovare un luogo che per sua natura sia deputato a dare spazio a questi confronti e dibattiti, anche duri e magari aspri. Ben vengano se possono servire ad aiutarci a crescere come categoria professionale, come coscienza del valore insostituibile legato alla disciplina che insegnamo. Il dialogo rude, se nasce dalla stima e dal rispetto reciproci è segno di coraggio e di forza, e ci aiuta ad assumere responsabilmente queste questioni.
L’ANIR. Tutto questo è l’Associazione Nazionale Insegnanti di Religione. Un gruppo di Idr che – insieme – cercano di vivere come protagonisti il tempo attuale dell’ora di religione. Lo stare insieme ci aiuta ad essere meno soli di fronte alle difficoltà, e sono tante, come ognuno di noi bene sa. Ma essere un antidoto contro le difficoltà non basta. Oggi l’ANIR vuole essere molto di più, vuole essere protagonista delle scelte relative all’ora di religione. Una realtà che vive ormai da quindici anni su tutto il territorio italiano, riesce con i suoi poveri mezzi a costruire un servizio per tutti gli Idr d’Italia sul piano professionale grazie agli sforzi degli iscritti. E’ una Associazione in comunione con la Chiesa ma autonoma in senso conciliare, e quindi responsabile delle sue iniziative di fronte alla coscienza dei suoi associati e al giudizio del mondo e della società tutta. In questi mesi l’obiettivo è discutere e confrontarsi (indipendentemente dall’esserne o meno parte) per definire una proposta che, senza pretesa di esclusività o di definitività, porti un contributo positivo al dibattito, e motivi sempre più gli Idr a vivere opportunità e contraddizioni del nostro tempo, anche a scuola.
Si condivido a pieno operiamo qualche decisione coraggiosa
sono convinta che il vostro intento sia formidabile, in un tempo cosi’ balordo in cui anche le certezze vengono messe in discussione ,facciamo sentire la nostra voce , abbiamo camminato con dignità e qualificazione per raggiungere lo status giuridico non possiamo accettare passivamente che venga tutto cancellato, questo spazio farà sentire la nostra voce.